sabato 4 marzo 2017

San Lorenzo in Pantano, il Vivarium di Federico II



Venne fatta realizzare da Federico II e rappresenta uno dei più significativi gioielli che la fertile mente dell'imperatore svevo ebbe a concepire, vero capolavoro di ingegneria idraulica. 

Federico II eresse Foggia ad "inclita sede imperiale" perché qui poteva, al centro di una corona di castelli, torri ed opere difensive, costruire il suo leggendario palacium di Foggia alla cui periferia sorgevano le sue due perle: l'Incoronata e, appunto, San Lorenzo in Pantano.

Il "Vivarium" 
Per alimentare la "domus" si utilizzarono le acque di un torrente vicino, e stesse alimentavano un bacino che diveniva così un lago artificiale.

Grazie a quest'opera idraulica, Federico II istituì il parco dell'uccellagione, o "vivarium". Il lago così creato con i boschi circostanti costituirono il primo esempio di parco naturale suburbano, non più solo elemento decorativo ma componente essenziale del paesaggio naturale. 
Intorno alle riviere Federico II organizzava i suoi ricevimenti, accoglieva regnanti, artisti, mercanti e genti d'Oriente. 

La Domus che fu 

In questa piana ormai depressa, compressa fra strade e raccordi, fra ferrovie e piloni in costruzione si ergeva la domus solaciorum dauna, fra fitta vegetazione popolata animali selvatici, con piccole isolette su cui si ergevano le più modeste case della servitù della corte itinerante dello Svevo. 

5645 passi 

L'imbocco del tratturo che unisce Foggia con il santuario dell'Incoronata, è preludio dell'interno. Ci si inoltra fra cardi e alte sterpaglie, ultimi baluardi naturali contro lo spadroneggiare edilizio. 
L'ambiente è pasoliniano, palazzine di periferia stanno a braccetto con cantieri esfolianti. Un cartello recita: Foggia-Ordona-Lavello e Troia-Incoronata. "Lunghezza Km 10,50 = Passi 5645″. 

Il cantiere 

In quest'importante area archeologica si sta costruendo nel nome della logica palazzinara e della propaganda dell'emergenza abitativa. 
Pneumatici abbandonati e cavi di plastica bruciati fanno da intercalare a materiale edile di scarto.... 
... alla fine si sbuca nei pressi di uno dei tanti cantieri che pullulano nell'area. 
La terra è metà asfalto e metà terriccio per consentire ai camion di caricare e scaricare, probabilmente nel mezzo di questo parco che non è più Pantano, 
non è più dimora imperiale, non è più neppure se stesso. 

Perché sono stati rilasciati permessi a costruire, sebbene l'area sia inserita nella Carta dei Beni Culturali della Puglia e nel Sistema Informativo Territoriale 
della Regione Puglia, accessibile da tutti gli enti locali e pubblici come strumenti di screeening preventivo per qualsiasi pianificazione? 

Come mai sono stati rilasciati permessi a costruire, malgrado le indagini condotte dall'Università di Foggia in questo sito archeologico attestano una frequentazione umana a partire dal neolitico, al Daunio, fino a quella medievale data la presenza nell'area di un importante insediamento di età sveva? 

Com'è stato possibile che il Comune di Foggia e la Regione Puglia abbiano permesso la realizzazione di costruzioni in un area già censita dalla stessa Regione Puglia, operando solo prescrizioni sull'area medievale, ma permettendo di costruire dove è presente il villaggio neolitico?


Riprese video, immagini e montaggio: Antonio Fortarezza 

I testi sono sintesi estrapolate e riadattate, nel rispetto del contenuto e significato, di scritti a cura di: 
- Mauro Masullo ("Foggia nel medioevo, il caso della Domus di San Lorenzo ed il Palcium dell'Incoronata" da quotidianofoggia -- 16 ottobre 201) 
- Piero Ferrante ("Biciclettando nello terre dello Stupor Mundi" da Stato Quotidiano -- 15 aprile 2011) 
- Vincenzo Rizzi ("Otto domande all'assessore Fiore" da Stato Quotidiano -- 14 settembre 2011) 

Ringrazio loro per lo spunto a raccontare anche con le immagini, con la speranza di aver bene interpretato anche i loro punti di vista. 

NOTA: per correttezza di informazione preciso che l'edificio ripreso in video è ciò che rimane dell'antica Masseria Pantano sorta nel 1700 e costruita sui resti di quella che fu la "Domus Pantani", fra i più importanti palazzi fatti realizzare da Federico II.
fonte Antonio Fortarezza

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