martedì 8 dicembre 2015

FOGGIA E I SUOI I PEONES DELLA POLITICA LOCALE: IL CASO LONIGRO


In Spagna è il giostratore a piedi della corrida, detto anche BANDERILLERO.
da una intervista di Teleredioerre del 3 Dicembre 2015 sull'aeroporto Gino Lisa di Foggia

RICORDO CHE PINO LONIGRO E' CONSIGLIERE REGIONALE ELETTO PER LA PROVINCIA DI FOGGIA E SE CIO' HA ANCORA UN SENSO, NON DOVREBBE DIRE LE COSE CHE DICE...

TRE: "... mettiamoci l'animo in pace, Foggia non potrà mai avere un aeroporto (funzionante) o se pure lo avrà non sarà mai in grado di funzionare..."

PLngrn: ".. sicuramente il tema non va abbandonato (ah, no?)...
Però io credo però che non possiamo perdere invece il tempo (?) a non affrontare altre ... uhmmm.. come dire?... uhmmm.. mezzi di trasporto...

SALTARE DI PALO IN FRASCA
Passare improvvisamente, e per lo più in modo sconclusionato, da un argomento all’altro: "non che dicesse di no; ma eccolo di nuovo a quel suo serpeggiare, volteggiare e saltar di palo in frasca" - A. Manzoni).
... che mettono in condizione il territorio della provincia di Foggia, della città di Foggia, di... come dire... (... interrotto giustamente dal giornalista che è più sveglio...)

TRE: ... infatti Delrio è stato molto chiaro ieri quando ha detto "investiremo molto sul trasporto ferroviario regionale (e con quali garanzie che Foggia ne sarebbe coinvolta?) proprio per consentire di accorciare le distanze in questo caso, da Foggia all'aeroporto di Bari Palese...

PLngnr: "Beh... diciamo... questo è un tema... un tema di rilancio... diciamo... (lo dica, lo dica pure e faccia con comodo...) del tema dei trasporti su ferro (tema incandescente) e anche in relazione alle politiche mondiali....

PARTIRE PER LA TANGENTE
Quando, in un discorso o un ragionamento, qualcuno improvvisamente smette di seguire il filo logico complessivo e procede concentrandosi unicamente su uno degli aspetti considerati, andando completamente fuori tema.

... che è quello di contribuire a diminuire l'inquinamento ambientale e quindi noi sappiamo che ovviamente gli aerei producono per appunto... diciamo (lo dica, lo dica pure, faccia come se Lei fosse un consigliere regionale di Capitanata) l'emissione nell'atmosfera dei fumi...

PERCHE' GLI AEREI CHE ATTERRANO E DECOLLANO DA BARI, NON INQUINANO?

ESSERE FUMOSO
Oscuro, poco chiaro. Stile fumoso. Inconsistente.
Confuse - convoluted - nebulous - smoky

MA CHI LO HA ELETTO QUESTO QUA'?

mercoledì 25 novembre 2015

MARCIA PER IL CLIMA E PER L'AMBIENTE - FOGGIA Domenica 29 Novembre 2015



ORGANIZZA a FOGGIA PER IL CLIMA E PER L'AMBIENTE 

28 Novembre 2015 Ore 11.00
Conferenza dI GIANNI LANNES dal titolo: "MAL'ARIA: DAUNIA, RISCHI E PERICOLI"
Sala Rosa del Palazzetto dell'Arte

29 Novembre 2015 Ore 11.00 
“MARCIA GLOBALE PER IL CLIMA” con il seguente itinerario: dal piazzale V. Veneto (Stazione FS), lungo viale XXIV Maggio ed ingresso nella villa Comunale passando da Piazza Cavour, fino alla Rotonda centrale.
Discorsi di autorità e associazioni cittadine, conclude il presidente di POPULUS, Marcello MARIELLA

29 Novembre 2015 ore 20.00 - 22.00
Serata Musicale a cura della Associazione JACO - Ingresso libero alla cittadinanza
Via di Camarda 1-11 - Villaggio Artigiani

COMUNICATO STAMPA A CURA DI POPULUS

Si apre a Parigi il 30 Novembre prossimo la ventunesima Conferenza Mondiale sul Clima. La Francia, come paese ospitante, accoglierà per due settimane migliaia di delegati e osservatori sotto gli auspici delle Nazioni Unite per cercare un accordo planetario per limitare le emissioni nocive di gas serra per mantenere l’aumento medio della temperatura globale del pianeta sotto 1,5 gradi Celsius.

Per l'occasione, “POPULUS” aderisce per Foggia alla "Marcia Globale per il Clima" che si terrà contemporaneamente in oltre mille altre città nel mondo, e la promuove ed organizza per contribuire alla sensibilizzazione al cambiamento culturale verso i problemi climatici ed ambientali in generale, incoraggiando cittadini, amministrazioni, piccole e medie imprese alla adozione di un modello di vita e di sviluppo differente, sostenibile, nel rispetto del Clima, del Territorio e dell’Ambiente in generale ed a vantaggio dell’intera Collettività.

Alla Marcia, che si svolge con il patrocinio morale del Comune di Foggia, aderiscono le seguenti associazioni cittadine: WWF World Wide Fund, VAS Verdi Ambiente e Società, Lega Ambiente, LIPU, Fare Ambiente, Centro Studi Naturalistici CSN, Movimento Consumatori, CicloAmici Foggia FIAB, Coscienza Evoluta, CON.AR.T., Accademia Kronos, Social Street Quartiere Ferrovia, Forum Giovani, Foto Cine Club, JACO Associazione di Promozione Sociale, Comitato referendario "Daunia chiama Molise".


Ognuna di queste associazioni che figurano con il proprio logo nell’allegata locandina dell'evento,  ha portato il proprio contributo per lavorare al successo della manifestazione.

Il Segretario Organizzativo 
Vincenzo CONCILIO.

giovedì 5 novembre 2015

10 COSE CHE DEVI SAPERE PRIMA DI USCIRE CON UNA RAGAZZA PUGLIESE

10 cose che devi sapere prima di uscire con una ragazza pugliese

10 cose che devi sapere prima di uscire con una ragazza pugliese

Siete mai usciti con una ragazza pugliese o state pensando di uscirci? Bene, sappiate che ci sono alcune cose che dovete assolutamente sapere. Come al solito, a riassumerle tutte per filo e per segno, ci pensa il sito di Cosmopolitan, ormai un punto di riferimento per noi. Vediamo insieme quali sono secondo Cosmopolitan le 10 cose che devi sapere prima di uscire con una ragazza pugliese:
1. Se non lo ami già, impara ad amare il mare come lei. Anche se vive nel Tavoliere delle Puglie o in un paese delle Murgie, la costa non è mai troppo lontana. Perciò se proponi un weekend o una vacanza in montagna non dirà mai di no, purché tu lo faccia da novembre ad aprile perché tutte le domeniche da maggio ad ottobre è devota al lettino della prima fila in riva al mare.
2. Falle complimenti discreti ma sinceri. Le pugliesi sono orgogliose. In generale. E in particolare delle loro curve. In riferimento ad esse gradiscono gli apprezzamenti, ma non devono mai, dico mai, essere villani.
3. Anche al primo appuntamento indossa il tacco. È parte integrante del pacchetto pugliese. Perciò se vuoi essere galante, tieni l’auto parcheggiata in un punto strategico e le chiavi sempre a portata di mano, per scorrazzarla per il corso comodamente seduta dopo aver fatto i quattro passi dello “struscio”.
4. Impara ad apprezzare la sua zona di provenienza. Ovviamente se non sei della sua regione. La pugliese ama tutta la Puglia e fuori di essa dirà semplicemente che è pugliese. Ma se sei interessato a lei, allora ricorda che il Salento non è il Gargano, Foggia non è Bari, Taranto non è Brindisi. La Puglia è lunga oltre 400 chilometri e in tutto questo spazio, da paese a paese, da frazione a frazione ci sono tante differenze da memorizzare.
5. In riferimento al punto 4, se sei ospite in vacanza di una pugliese ti serve un fisico bestiale.Fai digiuno almeno un mese prima: dovrai assaggiare mattina, pomeriggio e sera le prelibatezze preparate da mamma, nonna e zia. Un buon allenamento è indispensabile anche per seguire il tour di tutte le meraviglie della regione, perché se sei in vacanza a San Giovanni Rotondo vuoi non arrivare fino a Taranto per vedere i trulli e fermarti a Polignano per la serata?
6. Ama mangiare. In particolare pesce. E spesso lo preferisce crudo. Se nella mente hai visualizzato un goloso piatto di frutti di mare guarnito con ghiaccio e limone servito nel miglior ristorante vista mare, allora sei sulla strada giusta. E non ho citato le orecchiette e la burrata solo perché le ho date per scontate. Per non parlare dei taralli o delle friselle. E del pane di Altamura, condito (nome specifico del pane e pomodoro). Come vedi mi sono limitata solo ai piatti o ai prodotti che potresti conoscere anche tu, ma ce ne sono così tanti che ogni pugliese DOC ha le sue specialità. Per cui questo punto avrei potuto fermalo a: la pugliese ama mangiare. Senza aggiungere altro.
7. La pugliese ha la famiglia numerosa. E ci tiene. Anche se è figlia unica, la cugina, la zia, il prozio, il procugino e la comare della sua bisnonna che abitano nella stessa strada sono tutti parenti strettissimi. Questo ricordatelo soprattutto se poi vuoi sposarla.
8. Apprezza gli ulivi, il simbolo della sua terra. Lei ne è profondamente legata. Non c’è pugliese che da piccola non abbia fatto la raccolta delle olive nella sua campagna o nella campagna di un parente (torna al punto 7). Ha una venerazione per questo albero e ti conviene vederlo con i suoi stessi occhi, come simbolo di vita nei secoli dei secoli. Per non parlare del fatto che dai suoi frutti si produce un liquido magico che lei usa per preparare tutto in cucina. Non sostituirebbe mai e poi mai l’olio con il burro. Burro? Hai detto burro?
9. Preparati alla sincerità. La pugliese non ha peli sulla lingua e con tutta la gentilezza di questo mondo (a volte un po’ meno), se qualcosa non le va giù non le manda a dire. In un discorso potresti scoprire una donna molto appassionata delle sue idee, e se litigate… potrebbe non essere disposta a cedere per prima. A volte sì, però.
10. Ti metterà alla prova. È difficile dire a quale test ti sottoporrà. Ma se all’esame prendi 10 e lode ti regalerà anima e cuore. E una volta che l’avrai conosciuta così, una pugliese non la vorrai cambiare mai più con nessuna.
http://www.net1fun.com/donne/10-cose-che-devi-sapere-prima-di-uscire-con-una-ragazza-pugliese/

sabato 31 ottobre 2015

FOGGIATODAY PUBBLICA IL COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO SULLA QUESTIONE DELLA MANCANZA DI UN REGOLAMENTO PROVINCIALE VALIDO PER IL REFERENDUM CONSULTIVO E SULL'INVITO DEL PREFETTO AD UNA SUA SOLLECITA REDAZIONE...

L'Assemblea dei Sindaci aveva approvato il nuovo Statuto della Provincia di Foggia in data 17 Dicembre 2014 dopo la nomina della Commissione redattrice in data 30 Ottobre 2014.
L'estensione dello Statuto provinciale e la sua approvazione, hanno richiesto in tutto dalla nomina della apposita Commissione, meno di 50 giorni.
Ma allora, perchè dopo 10 mesi dalla approvazione dello Statuto, non è mai stato approntato per la successiva approvazione, il nuovo Regolamento per il referendum consultivo provinciale?
E' STATO QUESTO IL MOTIVO PER IL QUALE, AVEVO PRESENTATO IN DATA 3 AGOSTO 2015, ISTANZA AL PREFETTO...
... affinché intervenisse sulla Provincia con un potere sostitutivo concedendo un termine di 30 giorni per la redazione del Regolamento, pena la nomina di un commissario ad actum.
QUESTA LA RISPOSTA DEL PREFETTO, INDIRIZZATA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA MIGLIO, NELLA PARTE CONCLUSIVA DELLA MISSIVA...
"... poiché peraltro, gli istituti di partecipazione popolare trovano nel vigente ordinamento giuridico l'ampio favore del legislatore costituendo lo strumento attraverso il quale le comunità esprimono il potere/dovere di partecipazione alla vita del Paese, come sancito dalla stessa Costituzione, si sottopone alla diretta attenzione della S.V. (rivolto al Presidente della Provincia di Foggia) l'esigenza che codesta Amministrazione provveda in tempi solleciti all'approvazione del regolamento di cui trattasi, avendo lo stesso Statuto provinciale riconosciuto nel referendum, l'istituto attraverso cui la Provincia verifica la volontà generale della comunità provinciale su problemi che riguardano interessi fondamentali. Per quanto sopra, VORRA' LA S.V. ASSUMERE LE INIZIATIVE PIU' OPPORTUNE PER L'ADOZIONE DELLA DISCIPLINA REFERENDARIA".“
Vincenzo Concilio

ALTA CAPACITA' BARI NAPOLI: L'ANELITO DI EMILIANO DA BARI A "RICONGIUGERSI CON NAPOLI", E' FORTISSIMO...


"Perciò la Puglia ha voluto fortemente questa tratta persino in tempi in cui, mi riferisco alla precedente amministrazione, tutto questo desiderio in Campania non c'era percheè l'Alta Velocità a Napoli arriva già e si pensava che questa tratta servisse solo alla Puglia.
Ora invece (dopo la telefonata con De Luca) si è compreso che il collegamento tra le due zone più attive del Mezzogiorno continentale è utile anche alla Campania e che quell'anelito di ricongiungimento - ha concluso Emiliano - è stato recepito".
Fonte: ANSA Puglia 20.10.2015
Di seguito, la telefonata di Emiliano con De Luca, Sindaco di Napoli...

Gino Lisa, un caso geopolitico



La risposta dell’UE e la corsa contra il tempo della Regione per riparare i guasti di dieci anni di 10 anni di ostilità nei confronti dell’aeroporto di Foggia, sono le facce della stessa medaglia chiamata “Gino Lisa”. Uno scalo che, al netto di tutte le considerazioni, invece di essere una opportunità di sviluppo per la Puglia è stato trasformato in una minaccia per i disegni geopolitici utili all’isolamento della Capitanata.
È il caso di dire che, se non ci sarà un miracolo, ci sono riusciti. Lo si capisce dalle risposte – a volte senza senso – dell’Unione Europea quando chiama ad esempio in causa il calo demografico della Capitanata oppure la caduta verticale dei passeggeri. Ora, vista che Foggia punta ad avere uno scalo soprattutto a sostegno del turismo, non si capisce il collegamento con i numero demografici.
Segno evidente che a Bruxelles sono state inviati elementi se non altro pasticciati. Anche il calo di passeggeri: ma se non ci sono voli e soprattutto se nessuno si preoccupa di attivarli, come é possibile avere un dato positivo anche in quel segmento? Adesso la Regione guidata da Emiliano intende recuperare il tempo perduto con una nuova strategia.
Si farà in tempo? Non so so, ma occorre provarci. Su un dato non ci sono dubbi: mentre altrove si spendevano centinaia di milioni di euro senza parere della UE, alla Capitanata sono stati fatti perdere altri 10 anni. Complimenti agli incantatori.
Fonte: Articolo di Filippo Santigliano pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno del 31.10.2015

mercoledì 16 settembre 2015

Ricotta di bufala


Prodotto tipico della zona meridionale d'Italia, si fa in più regioni: Campania, Lazio, Puglia, Molise. Laddove è più intenso l'allevamento delle bufale mediterranee. Ottenuta dalla coagulazione caldo-acida del siero proveniente dalla lavorazione del latte, può essere consumata fresca oppure omogeneizzata. È un latticino granuloso, morbido, cremoso con aroma lattico di bassa intensità.

venerdì 21 agosto 2015

 







                                 Profumi e Sapori di Puglia

lunedì 10 agosto 2015

L’olio extravergine d’oliva pugliese non è solo un prodotto alimentare. E’ molto di più. Il suo valore economico si fonde ad un forte valore simbolico e storico. Le piante di ulivo offrono al paesaggio pugliese, da nord a sud, dalla campagna fino al mare, tratti distintivi unici. Tutto evidenzia la valenza sociale e culturale del prodotto olio extravergine, la sua utilità collettiva, anche nella salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, nonché il suo contributo alla qualità della vita.
La Puglia è il giardino dell’Europa. E’ al primo posto nel mondo e in Italia per superficie investita ad oliveto, produzione di olive e di olio extra vergine di oliva di qualità: 60 milioni di piante di ulivo, 5 milioni di alberi secolari, una sessantina di varietà, 600 milioni di produzione lorda vendibile (il 30% circa della produzione lorda vendibile agricola regionale), 360mila ettari di superficie regionale dedicata a questa coltura, 150mila aziende olivicole specializzate, 876 etichette dell’olio pugliese.
Tre le grandi aree della regione dove la coltivazione è maggiormente concentrata: il litorale e la conca Barese, il Gargano ed il Salento.
Il territorio pugliese è quasi tutto a denominazione di origine protetta. Cinque sono, infatti, le DOP dell’olio di oliva già riconosciute dall’Unione europea: Dauno, Terra di Bari, Colline di Brindisi, Terra d’Otranto e Terre Tarentine.
La denominazione di origine protetta conferisce a questi oli una importante leva di differenziazione sui mercati nazionali ed esteri.
Sono tanti i territori dell’olio extravergine in Puglia, alcuni più noti, altri meno, per cui occorre sapersi orientare fra le diverse cultivar. Coratina e Ogliarola, oli dal gusto intenso e deciso sono le varietà più diffuse. A nord, in provincia di Foggia, nell' alto Tavoliere e nella Daunia (qui si coltivano anche la Peranzana e la Rotondella), nel Gargano (Peranzana, Gentile di Larino) e nel basso Tavoliere, gli oli sono ben caratterizzati dagli aromi varietali e vanno dal leggero e scorrevole al medio corpo.
In provincia di Bari e nella Bat l'eccellenza arriva da Andria (oli piuttosto fruttati, spesso piccanti) che con Canosa, Corato, Ruvo è il regno della varietà Coratina, e da Bitonto (oli di finezza straordinaria, leggermente fruttati con spiccato retrogusto di mandorla) patria dell' Ogliarola (o Cima di Bitonto).
Oltre, verso sud-est, sino ai confini con i territori di Brindisi e Taranto, è invece la Cima di Mola a essere familiare. Infine il Salento, presidiato da estensioni notevoli di oliveti (nei quali frequentemente si trovano le cultivar Ogliarola e Cellina di Nardò).

martedì 28 luglio 2015

Salsiccia pugliese








Profumi e Sapori di Puglia
La Salsiccia Pugliese è un salume ottenuto dalla lavorazione delle parti magre e grasse del maiale. Dopo essere state finemente macinate e conciate con sale, pepe e semi di finocchio, le carni vengono amalgamate e insaccate in budello di maiale. Segue una breve affumicatura e infine la stagionatura della durata di circa un mese, quindi la salsiccia viene conservata coperta di strutto all’interno di recipienti. La Salsiccia Pugliese si presenta di colore rosso più o meno intenso, inframmezzato da aree bianche costituite dalle parti grasse, con pelle sottile e impasto interno compatto. Il profumo è definito da sentori affumicati, di spezie e aromi; il sapore è sapido e speziato, leggermente affumicato, talvolta pungente.



Stracciatella di bufala




La stracciatella di bufala è un formaggio o latticino preparato con latte bufalino: è tipicamente realizzato in Italia, nella provincia di Foggia. Si tratta di un formaggio fresco, di colore bianco, fatto di panna e pezzi di pasta filata.
Benché realizzato nel corso di tutto l'anno, si ritiene che la lavorazione raggiunga la qualità migliore nei mesi primaverili ed estivi.

giovedì 23 luglio 2015

Pesto con pomodori secchi bio








Il pesto di pomodori secchi alla pugliese, condimento saporito ideale per arricchire primi piatti, si presta anche alla preparazione di antipasti irresistibili

venerdì 17 luglio 2015

Vacanze in Puglia

  




Agricoltura biologica

 

Il termine biologico si riferisce innanzitutto alle pratiche agricole. Il termine "agricoltura biologica" indica un metodo di coltivazione e di allevamento che ammette solo l'impiego di sostanze naturali, presenti cioè in natura, escludendo l'utilizzo di sostanze di sintesi chimica (concimi, diserbanti, insetticidi) e di organismi geneticamente modificati (OGM). L'agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che considera l'intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati, promuove la biodiversità dell'ambiente in cui opera. Agricoltura biologica significa quindi sviluppare un modello di produzione che eviti lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell'acqua e dell'aria, utilizzando invece tali risorse all’interno di un modello di sviluppo che possa durare nel tempo, proprio perché limita l'impatto sull'ecosistema. La filosofia dietro a questo diverso modo di coltivare le piante e allevare gli animali non è solamente legata all'intenzione di offrire prodotti senza residui di fitofarmaci o concimi chimici di sintesi, ma anche (se non di più) alla fondata volontà di non creare impatti negativi sull'ambiente a livello di inquinamento di acque, terreni e aria. Per salvaguardare la fertilità naturale di un terreno gli agricoltori biologici utilizzano materiale organico e, ricorrendo ad appropriate tecniche agricole, non lo sfruttano in modo intensivo. La differenza sostanziale tra agricoltura biologica e convenzionale consiste quindi nel livello di energia ausiliaria introdotto nell'agrosistema: nell'agricoltura convenzionale si impiega un notevole quantitativo di energia ausiliaria proveniente da processi industriali (industria chimica, estrattiva, meccanica, ecc.); al contrario, l'agricoltura biologica, pur essendo in parte basata su energia ausiliare proveniente dall'industria estrattiva e meccanica, reimpiega la materia principalmente sotto forma organica. Nella pratica biologica sono centrali soprattutto gli aspetti agronomici: la fertilità del terreno viene salvaguardata mediante l'utilizzo di fertilizzanti organici, la pratica delle rotazioni colturali e lavorazioni attente al mantenimento (o, possibilmente, al miglioramento) della struttura del suolo e della percentuale di sostanza organica; la lotta alle avversità delle piante è consentita solamente con preparati vegetali, minerali e animali che non siano di sintesi chimica (tranne alcuni prodotti considerati "tradizionali") e privilegiando la lotta biologica. Per quanto riguarda i sistemi di allevamento, si pone la massima attenzione al benessere degli animali, che si nutrono di erba e foraggio biologico e non assumono antibiotici, ormoni o altre sostanze che stimolino artificialmente la crescita e la produzione di latte. Inoltre, nelle aziende agricole devono esserci ampi spazi perché gli animali possano muoversi e pascolare liberamente. Sono evitate tecniche di forzatura della crescita e sono proibiti alcuni metodi industriali di gestione dell'allevamento, mentre per la cure delle eventuali malattie si utilizzano rimedi omeopatici e fitoterapici limitando i medicinali allopatici ai casi previsti dai regolamenti.

giovedì 16 luglio 2015

Turcinieddi (o marretti, gnummareddi): come prepararli in casa

Turcinieddi (o marretti, gnummareddi): come prepararli in casa

turcinieddhi
C’è chi li chiama turcinieddi (Brindisi), chi nghiemeridde (Bari), chi ancora marretti (Ostuni), o ‘mboti (Gallipoli). In qualsiasi modo li si voglia denominare, questi deliziosi involtini di interiora (fegato, polmone e rognone in budella) variamente strette all’interno del budello di capretti o di agnelli e arricchiti con foglie intere di prezzemolo, rappresentano uno dei piatti forti della cucina regionale pugliese. E spopolano in svariate sagre, trattorie e arrosterie della regione, sconfinando anche in Molise e Lucania.
Nonostante in Puglia sia davvero difficile trovare una macelleria priva di turcinieddi al proprio biancone, è nostra missione qui dare indicazioni per preparare in casa queste prelibatezze di carne, a beneficio degli amanti del fai-da-te e di coloro che sono lontani.
Per prima cosa, occorre scegliere in macelleria delle frattaglie di agnello o capretto giovane, che andremo a lavare e a tagliare in senso longitudinale. Per quanto riguarda le budelline, andremo ad aprirle e a lavarle sotto acqua corrente, prima di passarle in acqua salata e, quindi, in un contenitore con acqua e succo di limone. A questo punto, bisogna porzionare in piccoli pezzi le frattaglie miste (fegato, cuore, milza, polmone) e aromatizzare il tutto con prezzemolo, sale e pepe. Non resta ora che avvolgere parte di questi pezzi con la membrana delle budelline e legare il nostro piccolo composto con porzioni di intestino, fino a ottenere quasi dei cilindri, di un paio di centimetri di diametro e di poco meno di 10 cm di lunghezza. I turcinieddi sono, dunque, belli e fatti.
L’ideale sarebbe cuocerli alla griglia, magari con foglie d’alloro o con la ramagghia, ovvero il fogliame di ulivi derivato dalla potatura e poi essiccato. In alternativa, li si può gustare anche cotti al forno in un tegame con delle buone patate novelle.
Buon appetito!
fonte ilricettariodibengodi.wordpress.com/2015/07/15/turcinieddi-o-marretti-gnummareddi-come-prepararli-in-casa/

sabato 11 luglio 2015

Pasta artigianale biologica trafilata al bronzo a lenta essiccazione 38° per 24/30 ore

Pasta artigianale biologica trafilata al bronzo a lenta essiccazione 38° per 24/30 ore

Profumi e Sapori di Puglia


Nero di Troia


·
Nero di Troia IGT (Profumi e Sapori di Puglia)
E' un vino ottenuto dalla varietà "Nero di Troia"
Autoctona ed ormai rara uva,originaria dalla sto-
rica città di Troia.
Un vino importante dal colore rosso rubino, ten-
dente ad assumere con l'invecchiamento rifles-
si arancioni.
dal profumo fruttato,intenso epersistente,dal
gusto rotondo ed equilibratamente tannico.
E' adatto ad accompagnare l'intero pasto

giovedì 11 giugno 2015

Don Uva Sodoma e Gomorra/ “L’Otello” Rizzi e la bella Adriana tra sesso sadomaso e gelosie. Indagato Lello Di Gioia


donuva rizzivasiljevicdigioia
Sesso, spy story, malavita ed un fiume enorme di soldi pubblici. Sullo sfondo, un ente sanitario strategico oberato da 500 milioni di euro di debiti, che ha dovuto licenziare più di 1000 dipendenti per "rientrare" dalla cattiva gestione manageriale. "Nebulose" di interessi, tra consulenze d'oro, raggiri e connessioni con Stati esteri. Nella lunghissima ordinanza degli inquirenti (quasi 600 pagine) emergono spaccati inquietanti, con "protetti" e "dannati" in un sistema perverso volto ad isolare chi è fuori dai giochi. Così, Adriana Vasiljevic, avvenente ragazza dell'Est, fa la scalata con un sogno nel cassetto: arrivare all'allora premier Silvio Berlusconi. Uno dopo l'altro, arrivano ben 3 contratti con l'ente delle Ancelle, che - senza alcuna competenza - le fruttano più di 80mila euro. Dall'ufficio stampa del Don Uva (non è mai stata iscritta all'Albo professionale), fino alle consulenze per le società dell'imprenditore Vincenzo Nuzziello, fratello dell'ex consigliere regionale Anna (vicinissima a Nichi Vendola), finito agli arresti per alcune forniture all'Asl di Foggia.

La donna del capo (geloso) non si tocca

Mentre l'ente sprofonda nei debiti, e tocca scegliere i licenziati (ovviamente tra coloro che non sono graditi), le preoccupazioni sono per lo più sentimentali. Tra una telefonata e l'altra, si nota tutto il nervosismo del direttore generaleDario Rizzi per le "strane assenze" della sua amante, "mai in ufficio alle 9". Si chiamano "amo'", prima di accusarsi a vicenda sugli "scambi" più o meno leciti tra rapporti professionali e sessuali. Lei è fidanzata, lui sposato. E l'incrocio di ricatti e offese è continuo. Si parla del passato e del futuro: "Tu conosci solo il mio passato da puttana!", dice la ragazza, ma il dg la riporta al presente: "L'unico, l'unico futuro che è sicuro, che... dove c'è na serietà, penso che sia questo". Il riferimento è al contratto piazzato all'Ente, nonostante i vincoli all'assunzione di questo tipo di figure: "Io con te non voglio litigare - dice Vasiljevic a Rizzi -, è l'ultima cosa che voglio al mondo. Quindi quando hai da dirmi una cosa dimmela in modo civile ed educato. Non mi parlare come se fossi la tua figlia che ha sbagliato perché non lo sono. Sono la donna che sta con te... Sono ormai due anni e mezzo Dario che con te condivido tutto (piange)".  Il direttore-amante cede, ma a patto di arrivare in ufficio all'orario prestabilito ("Basta che ti fai vedere un poco in ufficio alle 9"). Cosa che accade raramente, per i continui impegni della ragazza: dall'estetista al centro massaggi, fino al parrucchiere. Le voci corrono, ma Rizzi è sempre pronto a mettere una pezza su ogni guaio. Il motivo è presto detto.

Foto piccanti e fondi neri: l'eterno ricatto 

"Se mi togli il lavoro faccio vedere le foto a tua moglie e a tua figlia". Non poteva essere così esplicita. Al punto che Rizzi, esasperato dopo aver chiesto ripetutamente le foto ed i video, ingaggia una società foggiana di investigazioni per farla seguire - nel 2012 - durante una vacanza in Montenegro, a Budva. Qui la scopre in atteggiamenti intimi con un'altra persona. E scoppia l'ira, con le minacce del licenziamento e della perdita del benefit ("sei l'unica ad avere il doppio telefono all'ospedale") dell'uso del cellulare intestato alla Casa Divina Ancelle della Provvidenza, e quindi pagato con soldi pubblici. Qui la giovane avvisa Rizzi che potrebbe rivelare da un momento all'altro Alla fine, quasi per una sorta di "guerra fredda" dei nervi la situazione rimane invariata, senza che nessuno dei due faccia il passo decisivo per fare uscire lo scandalo allo scoperto. Ma nel mezzo c'è il lascivo accordo sessuale. 

"In verità avevo pensato al tuo sedere..."

I ripetuti inviti alla normalizzazione del "lavoro" ("Fai sempre le 8 del mattino, poi è normale che dormi in ufficio"; "Si vabbè stai sempre a farti la piega"), cadono nel vuoto. La corda ad un certo punto si spezza. 
Vasiljevic: "Dopo tre mesi ci rivediamo e se entrambi pensiamo di amarci ci rimettiamo insieme"
Rizzi: "Va bene, con tutte le... però se togli tutte le cose (foto e video, NdR) in mezzo..."
V: "Allora tu togli tutte le cose di mezzo"
R.: "resta, restano due mesi forse"
V.: "Allora tu togli le cose di mezzo, non hai manco un anno di matrimonio, come la mettiamo?"
R.: "Tutti, tutti i giorni che non ci... che... che non ci siamo visti so' corna. Quindi ad un certo punto..."
V.: "Dimmi quale deve essere la mia pena. L'accetto. Dimmi tutto quello che devo fare ma..."
R.: "In verità..."
V.: "... Basta che non incominci"
R.: "In verità avevo pensato al tuo sedere per tre mesi"
V.: "Eh! A sì?"
R.: "Sì"
V.: "Sei proprio stronzo, eh!"
R.: "Ahò! Se ti conviene"
V.: "Sotto una condizione"
R.: "Cioè?"
V.: "Che si usa il lubrificante"
R.: "Va bene"
V.: "E altrimenti fa male veramente"
R.: "Per forza"
V.: "Eh!"
R.: "Forse in quel modo, forse mi riprendo, ma è difficile"
V.: "Va bene, se questa è la pena. E sai quanto, quanto non mi piace, quanto mi fa male, l'accetto. E quindi accetto questa pena, accetto il culo, accetto tutto"

L’aiutino alla figlia dell’onorevole Lello Di Gioia

Lo scandalo travolge anche l’onorevole di San Marco La Catola, Lello Di Gioia (Psi), presidente della Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. Di Gioia, finito già nell’inchiesta sulla banda del caveau, è tra i protagonisti dell’ordinanza sul Don Uva per le pressioni che attuava verso il direttore della sede foggiana, Dario Rizzi. Nella Congregazione, che dal 2007 al 2011 ha assunto 298 persone per favorire soggetti vicini all’ente, figurava anche la figlia Silvia, inquadrata come coordinatore amministrativo nella sede di Foggia. La Di Gioia, sotto contratto dall’1 gennaio 2008, a far data dalla sua assunzione ha percepito 119.872,22 euro lordi (di cui netti 84.504,80), in circa 5 anni. 
Si è accertato che la sua assunzione non costituì l’unico atto dissipativo posto in essere dal management poiché, ai medesimi fini, la dipendente venne favorita anche nella cessazione del suo rapporto di lavoro. La Congregazione, grazie alle pressioni di Di Gioia sull’amico Rizzi, riconobbe alla dipendente dimissionaria un incentivo all’esodo volontario di 7.500 euro. Questo, dopo un accordo tra Rizzi e Di Gioia finalizzato a garantire alla figlia del parlamentare, un riconoscimento economico per le sue dimissioni connesse alla volontà di trasferirsi a Londra.
Rizzi comunicò al politico di aver incarico l’avvocato Antonio Battiante di predisporre una nota il cui contenuto lo mettesse al riparo dagli imbarazzi derivanti dal riconoscimento dell’incentivo alla figlia, in un momento in cui si stava procedendo al licenziamento collettivo di centinaia di dipendenti.
Silvia Di Gioia è dunque accusata, assieme a suor Rita Cesa e Augusto Toscani di aver falsamente attestato nel verbale di conciliazione che il rapporto di lavoro si era risolto consensualmente e non per effetto delle dimissioni, al fine di ottenere 7.500 euro al netto di ogni ritenuta fiscale e a titolo di incentivo.
Papà Lello, invece, è accusato, in concorso con la figlia, Rizzi, Toscani e suor Rita, di aver dissipato le risorse dell’ente per favorire Silvia Di Gioia “nonostante – aggiunge il giudice - la profonda crisi economica della Casa Divina Provvidenza”.