martedì 24 dicembre 2019

RELAZIONE SINTETICA “LA CITTA' ORGANICA” di Antonio Matrella.


Antonio Matrella
RELAZIONE SINTETICA “LA CITTA' ORGANICA” di Antonio Matrella.
Abbiamo lasciato per anni la nostra storia sepolta sotto 3 metri di terra, i nostri tesori sparsi per il mondo, e mentre altri si arricchivano(Bari) il nostro territorio è stato violentato con interventi inutili ANIC- Patto d'area a Manfredonia, e la cosa paradossale, soldi pubblici per non fare volare da Foggia alcun aereo.
Notizia di archeologia
Gli scavi ad Arpi e i documenti dovuti a Strabone, oltre che gli studi fatti da vari studiosi, archeologi e botanici ci confortano ancora di più sulle tesi avanzate delle origini millenarie della Daunia, senz’altro più antiche di Roma. Si può affermare che il più antico ritrovamento risalga al Neolitico, negli scavi del 1936 e 1941, nei documenti di scavo si legge che furono recuperate lame di selce e ossidiana e ceramica impressa e dipinta, situazione confermata negli scavi del 1991.
Le rispondenze paleobotanici ci testimoniano della presenza di piante Idro/igrofile tra le quali il Salice danno forza alle tesi da me sostenute della presenza di un sistema lagunale.
Una fonte proveniente da Strabone che a sua volta l’aveva ereditata da Artemidoro di Efeso (II secolo a.C.) documenta che Salapia era lo scalo marittimo di Arpi e esisteva un collegamento marittimo tra Salapia e Arpi. Si può dedurre che Il torrente Celone nel passato era navigabile e costituiva il collegamento citato.
Un'altra fonte letteraria antica fa datare al 279 a.C. il rifornimento di 4000 fanti e 400 cavalieri da parte di Arpi a Roma, in occasione della battaglia di Aschulum contro Pirro. Si può ritenere possibile una popolazione di almeno 50mila anime, cosa che indubbiamente dimostra una città di una certa importanza. I ritrovamenti dell’Ipogeo della Medusa,e la necropoli, le opere d’arte sicuramente ascritte ad Arpi(cratere a figure rosse, gruppo di argenti Metropolitan Museum NY), i locali voltati realizzati con blocchi lapidei dei locali funebri, le case a peristilio ritrovate, denotano una Civiltà autonoma, dalla quale si è propagata cultura e arte e tecnologia(fonte Marina Mazzei-Ipogeo della Medusa e necropoli)
Vi sono le tracce dei Dauni che hanno civilizzato la penisola partendo dal territorio che prende il loro nome fino a Venezia. Molto è stato cancellato dalle razzie di reperti archeologici, ma anche da eventi tragici come le guerre che hanno martoriato il territorio, ed infine per eventi naturali. Prova ne sono le vestigia che si sono conservate fino ai lembi estremi della Regione cosiddetta Dauna che si estendeva: oltre Termoli, Canosa di Puglia e Benevento, quindi ben oltre i confini della Provincia attuale.Il territorio di origine si estendeva dal fiume Tiferno (l’odierno Biferno) all’Ofanto.
Dal manoscritto del 1720, del canonico Girolamo Calvanese si apprende la leggenda di Arpi fondata dall’eroe Greco Diomede, sbarcato sulle “Italiche sponde” dopo la distruzione dell’antica Troia. Di Arpi egli descrive i segni della passata grandezza, che evidentemente a quel tempo (1720) ancora esistevano, prima che la furia distruttrice ne cancellasse ogni traccia, segno che Arpi dovette esistere fino al settimo secolo dopo Cristo. Sulle cause della sua decadenza, non ben chiarite dalla storia.
Quindicimila anni fa, al tempo della pietra antica, la presenza dell’uomo era evidente lungo le falde rocciose del Gargano, con i reperti marini incastonati nella roccia a dimostrazione che il mare era molto più in alto di oggi, avvalorando l’ipotesi che il Gargano in origine fosse un Isole staccata di poco dal continente in modo che il mare penetrando in profondità nelle pianure del Tavoliere conducesse varietà e ricchezza incomparabile. Mentre le acque piovane scendendo copiose dai rilievi dell’Appennino rendevano rigogliosa la pianura per il pascolo dei cavalli ed armenti e l’umidità favoriva i bosci e le foresta a vantaggio dei cervi, cinghiali e uccelli migratori e predatori. Dando luogo ad una bio diversità mai veduta in altro luogo.
LA MITOLOGIA CI PARLA DEL "MOSTRO DEL MARE BOHU" tradotto in LATINO Fochia=fenditura fossa FOGGIA - In Greco Lakkos - l'ipotesi sconvolgente dell'esistenza di un luogo roccioso di origine carsica al centro del mare piccolo (attuale tavoliere) scenario di un racconto mitologico, chiamato Fochia, poi divenuto -Foggia-La fantasia ci può condurre dovunque ma poi bisogna fare i conti con la realtà, dare giusificazioni attendibili, quello che si stà facendo!

lunedì 23 dicembre 2019

Le 'scuse' di Checco Zalone ai Foggiani“





Checco Zalone e la canzone su Foggia: "Chiedo scusa ai foggiani, non penso siano una razza inferiore"

Le 'scuse' di Checco Zalone ai Foggiani: "Molti si sono risentiti per la canzone, non penso che appartengano a una razza inferiore"

Intervistato da Aldo Cazzullo, il comico è tornato a parlare del suo sketch musicale andato in scena durante una puntata di 'Viva Raiplay'
"Io razzista? Escludo che qualcuno possa essere così stupido da pensarlo davvero". In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, Checco Zalone torna a parlare delle polemiche nate attorno alla sua canzone "Immigrato", e non manca il passaggio relativo alla canzone interpretata durante una puntata del programma di Fiorello 'Viva Raiplay', che ha fatto indignare non poco diversi foggiani. E lo fa con la solita verve che lo contraddistingue. 
"Non sono razzista neanche verso i salentini - dice ad Aldo Cazzullo il comico barese, che per noi baresi sono i veri terroni. E neppure con i foggiani, anche se molti di loro si sono risentiti per una canzone che ho cantato da Fiorello, "La nostalgie de bidet: "Così proprio ogg' so' turnut nella mia Fogg', la delinquenza, la spazzatura, la poverté, ma finalmente voilà le bidet...". Ne approfitto per chiedere scusa ai foggiani: lo giuro, non penso che appartengano a una razza inferiore... E chiedo scusa pure ai calabresi: nel nuovo film c'è una battuta terribile su Vibo Valentia".