lunedì 10 aprile 2017

PRIMITIVO

L'immagine può contenere: pianta, frutta, cibo e spazio all'aperto

Deve il suo nome alla maturazione precoce delle uve che è tra la fine di agosto e i primi di settembre.
Le coltivazioni, prevalentemente ad alberello, ma anche a spalliera, si estendono nelle zone del tarantino, nel Salento e a Gioia del Colle, nel barese.
Le origini di questo vitigno sono incerte: si ipotizza che possa provenire dalla Dalmazia e dall’Illiria, giunto nel Salento 4000 anni fa con quei Fenici che emigravano dalle terre che oggi corrispondono a Siria e Libano.
Recenti ricerche hanno dimostrato la parentela genetica tra il Primitivo, lo Zinfan del californiano e il Crijenac croato. Sembra infatti che tutti e tre abbiano seguito le stesse rotte nel mediterraneo orientale.
Il Primitivo trova la sua collocazione su terreni caratterizzati da roccia calcarea tufacea, su strato di argilla e su terreni rossi di composti ferrosi.
Si ottengono vini corposi, concentrati, ricchi di estratti e, nelle zone maggiormente ventilate ed esposte a escursioni termiche, anche molto profumati e con uno spettro aromatico persistente.


fonte Profumi e Sapori di Puglia

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