I biondi raggiungono la piena maturazione in queste settimane ma si conservano dolci e succosi sugli alberi fino a settembre, le durette sono perfette a Natale, i melangoli hanno un colore rosso intenso e buccia sottilissima, i femminelli sono i limoni più antichi d’Italia.
Sono queste le varietà tutelate dal Presidio Slow Food degli
agrumi del Gargano, una rarità unica, tipica del patrimonio di biodiversità che la nostra penisola è in grado di generare, oggi fortemente a rischio di estinzione.
«Una volta, nell’Ottocento, arance, limoni e melangoli lasciavano la puglia per essere caricati nelle stive delle navi alla volta di Stati Uniti e Inghilterra» racconta Lazzaro Russo, referente dei produttori del Presidio. «Poi la crisi agricola della seconda metà del Novecento ha messo a rischio anche i nostri giardini».
Gli agrumeti del Gargano sono infatti un’eccezione lungo la costa adriatica e ancora oggi definiscono l’identità di alcuni comuni del suggestivo litorale dell’alto foggiano, contribuendo a disegnare un paesaggio agrario unico. Dal Friuli alla punta dello Stivale, infatti, non si producono agrumi se non in questo fazzoletto di terra del Parco Nazionale del Gargano.
L’oasi agrumaria di Rodi Garganico comprende i comuni di Vico del Gargano e Ischitella ed è ampia solo 800 ettari. I produttori iscritti al Consorzio dell’Igp sono meno di trenta mentre quelli che seguono il disciplinare del Presidio Slow Food sono solo otto.
«Oggi la maggior parte dei giardini è abbandonata, la comunità non ci crede più e i giovani preferiscono impegnarsi in settori, come il turismo, considerati più facili rispetto all’agricoltura, che richiede un grande impegno tutto l’anno» continua Russo. «Inoltre, c’è poco spirito di collaborazione tra i produttori ed è difficile sviluppare progetti insieme. Credo che la forza del Presidio sia stata proprio questa: dimostrare concretamente alla comunità e a chi ha un giardino che unendo le forze si possono ottenere risultati altrimenti inaspettati».
Grazie al sostegno di Slow Food, è nato infatti il Consorzio per la valorizzazione e la tutela degli agrumi del Gargano che ora sono venduti in tutta Italia, anche come marmellate, canditi e limoncelli.
«Per salvare tutti gli agrumeti del Gargano c’è ancora tanto lavoro da fare, per questo non smettiamo mai di raccontarne la bellezza e la bontà» conclude il referente dei produttori.
Tra le aziende che hanno creduto nel Presidio degli agrumi del Gargano,
Lurisia e
Bioclin. La prima utilizzando l’estratto delle arance del Gargano per la sua Aranciata e la seconda sostenendo il progetto dei Presìdi italiani e in particolare questa piccola chicca pugliese.