lunedì 31 agosto 2015
martedì 11 agosto 2015
lunedì 10 agosto 2015
L’olio extravergine d’oliva pugliese non è solo un prodotto alimentare.
E’ molto di più. Il suo valore economico si fonde ad un forte valore
simbolico e storico. Le piante di ulivo offrono al paesaggio pugliese,
da nord a sud, dalla campagna fino al mare, tratti distintivi unici.
Tutto evidenzia la valenza sociale e culturale del prodotto olio
extravergine, la sua utilità collettiva, anche nella salvaguardia
dell’ambiente e del paesaggio, nonché il suo contributo alla qualità
della vita.
La Puglia è il giardino dell’Europa. E’ al primo posto nel mondo e in Italia per superficie investita ad oliveto, produzione di olive e di olio extra vergine di oliva di qualità: 60 milioni di piante di ulivo, 5 milioni di alberi secolari, una sessantina di varietà, 600 milioni di produzione lorda vendibile (il 30% circa della produzione lorda vendibile agricola regionale), 360mila ettari di superficie regionale dedicata a questa coltura, 150mila aziende olivicole specializzate, 876 etichette dell’olio pugliese.
Tre le grandi aree della regione dove la coltivazione è maggiormente concentrata: il litorale e la conca Barese, il Gargano ed il Salento.
Il territorio pugliese è quasi tutto a denominazione di origine protetta. Cinque sono, infatti, le DOP dell’olio di oliva già riconosciute dall’Unione europea: Dauno, Terra di Bari, Colline di Brindisi, Terra d’Otranto e Terre Tarentine.
La denominazione di origine protetta conferisce a questi oli una importante leva di differenziazione sui mercati nazionali ed esteri.
Sono tanti i territori dell’olio extravergine in Puglia, alcuni più noti, altri meno, per cui occorre sapersi orientare fra le diverse cultivar. Coratina e Ogliarola, oli dal gusto intenso e deciso sono le varietà più diffuse. A nord, in provincia di Foggia, nell' alto Tavoliere e nella Daunia (qui si coltivano anche la Peranzana e la Rotondella), nel Gargano (Peranzana, Gentile di Larino) e nel basso Tavoliere, gli oli sono ben caratterizzati dagli aromi varietali e vanno dal leggero e scorrevole al medio corpo.
In provincia di Bari e nella Bat l'eccellenza arriva da Andria (oli piuttosto fruttati, spesso piccanti) che con Canosa, Corato, Ruvo è il regno della varietà Coratina, e da Bitonto (oli di finezza straordinaria, leggermente fruttati con spiccato retrogusto di mandorla) patria dell' Ogliarola (o Cima di Bitonto).
Oltre, verso sud-est, sino ai confini con i territori di Brindisi e Taranto, è invece la Cima di Mola a essere familiare. Infine il Salento, presidiato da estensioni notevoli di oliveti (nei quali frequentemente si trovano le cultivar Ogliarola e Cellina di Nardò).
La Puglia è il giardino dell’Europa. E’ al primo posto nel mondo e in Italia per superficie investita ad oliveto, produzione di olive e di olio extra vergine di oliva di qualità: 60 milioni di piante di ulivo, 5 milioni di alberi secolari, una sessantina di varietà, 600 milioni di produzione lorda vendibile (il 30% circa della produzione lorda vendibile agricola regionale), 360mila ettari di superficie regionale dedicata a questa coltura, 150mila aziende olivicole specializzate, 876 etichette dell’olio pugliese.
Tre le grandi aree della regione dove la coltivazione è maggiormente concentrata: il litorale e la conca Barese, il Gargano ed il Salento.
Il territorio pugliese è quasi tutto a denominazione di origine protetta. Cinque sono, infatti, le DOP dell’olio di oliva già riconosciute dall’Unione europea: Dauno, Terra di Bari, Colline di Brindisi, Terra d’Otranto e Terre Tarentine.
La denominazione di origine protetta conferisce a questi oli una importante leva di differenziazione sui mercati nazionali ed esteri.
Sono tanti i territori dell’olio extravergine in Puglia, alcuni più noti, altri meno, per cui occorre sapersi orientare fra le diverse cultivar. Coratina e Ogliarola, oli dal gusto intenso e deciso sono le varietà più diffuse. A nord, in provincia di Foggia, nell' alto Tavoliere e nella Daunia (qui si coltivano anche la Peranzana e la Rotondella), nel Gargano (Peranzana, Gentile di Larino) e nel basso Tavoliere, gli oli sono ben caratterizzati dagli aromi varietali e vanno dal leggero e scorrevole al medio corpo.
In provincia di Bari e nella Bat l'eccellenza arriva da Andria (oli piuttosto fruttati, spesso piccanti) che con Canosa, Corato, Ruvo è il regno della varietà Coratina, e da Bitonto (oli di finezza straordinaria, leggermente fruttati con spiccato retrogusto di mandorla) patria dell' Ogliarola (o Cima di Bitonto).
Oltre, verso sud-est, sino ai confini con i territori di Brindisi e Taranto, è invece la Cima di Mola a essere familiare. Infine il Salento, presidiato da estensioni notevoli di oliveti (nei quali frequentemente si trovano le cultivar Ogliarola e Cellina di Nardò).
lunedì 3 agosto 2015
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