Storia di Monte Sant'Angelo
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La città di Monte Sant’Angelo, che oggi conta circa 14.000 abitanti, nacque attorno all’anno 1000 e fu importante capitale di un vasto possedimento normanno nel periodo compreso tra il 1086 e il 1105.
Essa sorge su di una roccia calcarea, ricca di caverne e grotte, tra cui quella famosa dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, che si trova tra il mare e antichi boschi secolari.
Essa sorge su di una roccia calcarea, ricca di caverne e grotte, tra cui quella famosa dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, che si trova tra il mare e antichi boschi secolari.
La tradizione racconta che l’Arcangelo Michele apparve al vescovo di Siponto, Lorenzo Majorano, nel giorno 8 maggio 490 e gli disse di dedicare la grotta al culto cristiano in suo nome. L’arcangelo fece altre due apparizioni negli anni successivi e si mostrò anche al vescovo di Manfredonia, ovvero Giovanni Alfonso Puccinelli, nel periodo della peste e concesse molte guarigioni e grazie.
In quel periodo l’Italia del mezzogiorno era dominata dai Longobardi ed essi fecero della grotta il loro Santuario Nazionale, verso il quale poi giunsero pellegrini da ogni dove.
La Sacra Grotta fu poi saccheggiata nell’871 dai Saraceni e dalla metà del X secolo divenne meta obbligatoria dei Crociati che si dirigevano in Terra Santa.
Il centro della cittadina si espanse sempre più e ancora oggi, a testimonianza di un importante passato, rimangono visibili le fortificazioni normanne del castello, che furono poi ampliate ulteriormente dalla dinastia Aragonese nel 1494, rimangono visibili i grandi torrioni, le mura e la fortezza.
Nel seicento Monte Sant’Angelo entrò a far parte del Regno di Napoli e nell’ottocento del Regno d’Italia.
Dal 1700 in poi nacquero molti quartieri nuovo che modificarono in parte l’aspetto originale delle antiche mura dell’ VIII secolo, che fino ad allora erano rimaste immutate.
La Sacra Grotta fu poi saccheggiata nell’871 dai Saraceni e dalla metà del X secolo divenne meta obbligatoria dei Crociati che si dirigevano in Terra Santa.
Il centro della cittadina si espanse sempre più e ancora oggi, a testimonianza di un importante passato, rimangono visibili le fortificazioni normanne del castello, che furono poi ampliate ulteriormente dalla dinastia Aragonese nel 1494, rimangono visibili i grandi torrioni, le mura e la fortezza.
Nel seicento Monte Sant’Angelo entrò a far parte del Regno di Napoli e nell’ottocento del Regno d’Italia.
Dal 1700 in poi nacquero molti quartieri nuovo che modificarono in parte l’aspetto originale delle antiche mura dell’ VIII secolo, che fino ad allora erano rimaste immutate.
Luoghi d’Interesse:
- Santuario di San Michele, importante meta di pellegrinaggio, fu costruito da Carlo I D’Angiò nel XIII secolo.
Il portale in bronzo, è ancora più antico del santuario stesso, risale infatto al 1076 e raffigura scene dell’antico e nuovo testamento. L’altare della Madonna è del XI-XII secolo e la statua raffigurante l’Arcangelo è di Andrea sansovino, noto scultore e architetto italiano.
- Santuario di San Michele, importante meta di pellegrinaggio, fu costruito da Carlo I D’Angiò nel XIII secolo.
Il portale in bronzo, è ancora più antico del santuario stesso, risale infatto al 1076 e raffigura scene dell’antico e nuovo testamento. L’altare della Madonna è del XI-XII secolo e la statua raffigurante l’Arcangelo è di Andrea sansovino, noto scultore e architetto italiano.
- Nella parte più alta della città troviamo il gigantesco Castello, che sorge su bastioni dalla forma irregolare e sui quali domina la “Torre dei Giganti”, così chiamata perchè costruita con massi mastodontici.
Si dice che il castello fu fatto costruire dal vescovo di Benevento e Siponto, di nome Orso I, nell’837. Il castello passò poi in mano ai Normanni e successivamente alla dinastia Sveva e poi ancora a quella Angioina. Dal 1907 appartiene al comune di Sant’Angelo.
Si dice che il castello fu fatto costruire dal vescovo di Benevento e Siponto, di nome Orso I, nell’837. Il castello passò poi in mano ai Normanni e successivamente alla dinastia Sveva e poi ancora a quella Angioina. Dal 1907 appartiene al comune di Sant’Angelo.
- Altro sito da visitare è la Tomba di Rotari, del XII secolo, che altro non è che il Battistero di San Giovanni, questo infatti non è un sepolcro, ma l’appellativo di Tomba di Rotari è dovuto ad un’errata interpretazione del nome del costruttore e del termine Tumba, che in realtà significa cupola.
All’interno del battistero vi sono bellissimi affreschi e degni di nota sono i bassorilievi sopra l’ingresso.
Assieme alla Chiesa di S. Maria Maggiore esso forma il complesso di San Pietro.
All’interno del battistero vi sono bellissimi affreschi e degni di nota sono i bassorilievi sopra l’ingresso.
Assieme alla Chiesa di S. Maria Maggiore esso forma il complesso di San Pietro.
- La Chiesa di S. Maria Maggiore dell’XI-XIII secolo, a tre navate, con volte a botte lunettata e a crociera risalenti a modifiche fatte in epoca settecentesca. La cupola emisferica della terza campata nella navata centrale invece è originale.
- L’Abbazia di Santa Maria di Pulsano è un complesso monastico, del 591, costruito su antichi resti di un tempio oracolare e situato ad una decina di chilometri dal centro abitato.
- Chiesa di San Francesco e il Convento dei Francescani. La chiesa risale al 1350 e fu costruita sui resti di una chiesa precedente che era dedicata a Santo Stefano.
Economia:
la città basa la sua economia principalmente su pastorizia, agricoltura e turismo spirituale ( grazie ai pellegrinaggi verso la sacra grotta e chiesa di San Michele Arcangelo gestita dai Padri Micaeliti).
Purtroppo queste fonti di sostentamento non sono sufficienti per la popolazione, che tende sempre più ad emigrare verso la vicina Manfredonia.
Tra i prodotti principali dell’agricoltura troviamo l’olio extravergine e tra quelli della pastorizia il latte di capra e pecora e i loro derivati.
Tipici del luogo anche prodotti sott’olio e sott’aceto.
la città basa la sua economia principalmente su pastorizia, agricoltura e turismo spirituale ( grazie ai pellegrinaggi verso la sacra grotta e chiesa di San Michele Arcangelo gestita dai Padri Micaeliti).
Purtroppo queste fonti di sostentamento non sono sufficienti per la popolazione, che tende sempre più ad emigrare verso la vicina Manfredonia.
Tra i prodotti principali dell’agricoltura troviamo l’olio extravergine e tra quelli della pastorizia il latte di capra e pecora e i loro derivati.
Tipici del luogo anche prodotti sott’olio e sott’aceto.
Eventi e Sagre:
- La "Fanoia di San Giuseppe e fiera del bestiame" si svolge il 18 marzo.
- L'8 maggio si svolge una funzione religiosa per celebrare l'apparizione di san Michele Arcangelo, il nome della festa è infatti è "Apparizione di San Michele".
- In agosto potrete assistere all' "Estate Montanara", una rassegna di mostre e spettacoli folcloristici.
- Altra festa religiosa è la "Fiera della Madonna di Pulsano" che si svolge l'8 settembre. Dopo la messa, segue la processione e successivamente una tradizionale sfilata con i muli bardati a feasta, lungo le vie del centro.
- Dal 28 al 30 settembre, troviamo la "Festa Patronale di San Michele Arcangelo", caratterizzata dalla consueta processione e animata da fuochi artificiali.
- Bellissima la "Fiera della castagna" nel mese di novembre, con stand gastronomici e bancarelle.
- La "Fanoia di San Giuseppe e fiera del bestiame" si svolge il 18 marzo.
- L'8 maggio si svolge una funzione religiosa per celebrare l'apparizione di san Michele Arcangelo, il nome della festa è infatti è "Apparizione di San Michele".
- In agosto potrete assistere all' "Estate Montanara", una rassegna di mostre e spettacoli folcloristici.
- Altra festa religiosa è la "Fiera della Madonna di Pulsano" che si svolge l'8 settembre. Dopo la messa, segue la processione e successivamente una tradizionale sfilata con i muli bardati a feasta, lungo le vie del centro.
- Dal 28 al 30 settembre, troviamo la "Festa Patronale di San Michele Arcangelo", caratterizzata dalla consueta processione e animata da fuochi artificiali.
- Bellissima la "Fiera della castagna" nel mese di novembre, con stand gastronomici e bancarelle.
Cucina e Piatti Tipici:
Tra i piatti tipici del luogo troviamo le “Laine” un tipo di pasta locale, condite con sugo di baccalà e ceci, oltre alle più conosciute “Orecchiette” e “Cime di Rapa”.
Altro piatto tipico sono “Fave e cicoria” condite con olio extravergine crudo o con cipolla tragliata a fettine sottili e poi soffritte.
Tra i secondi tipici vi sono i “Torcinelli”, pezzetti di polmone, animella, milza, fegato e coratella avvolti da budella ben lavata e poi cotti alla brace e serviti con patate.
Tra i dolci, fenomenali sono le "Ostie con le mandorle", con il miele, lo zucchero, la cannella e i chiodi di garofano.
Gargano Fg.
Tra i piatti tipici del luogo troviamo le “Laine” un tipo di pasta locale, condite con sugo di baccalà e ceci, oltre alle più conosciute “Orecchiette” e “Cime di Rapa”.
Altro piatto tipico sono “Fave e cicoria” condite con olio extravergine crudo o con cipolla tragliata a fettine sottili e poi soffritte.
Tra i secondi tipici vi sono i “Torcinelli”, pezzetti di polmone, animella, milza, fegato e coratella avvolti da budella ben lavata e poi cotti alla brace e serviti con patate.
Tra i dolci, fenomenali sono le "Ostie con le mandorle", con il miele, lo zucchero, la cannella e i chiodi di garofano.
Gargano Fg.
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