foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
di Gianni Lannes
Il levantazzo è gonfio d’acqua salata e sferza la distesa dai colori d’arcobaleno in cui spiccano il verde e il blu cobalto. Alla terza immersione il corallo rosso appare in tutta la sua primordiale bellezza. La ricerca sul campo dà sempre i suoi frutti. Infatti l’indicazione che avevo letto sui Banchi di corallo esplorati dalla Regia nave Volta nell’estate del 1913, di G. Mazzarilli (in Annuali dell’Industria, Roma, Tip. Cecchini, 1915) riporta questa citazione: «Dalle notizie ricevute risulterebbe che soltanto nel Golfo di Manfredonia, a distanza variabile dalla costa, esistono banchi coralliferi. La pesca tentata anni fa riuscì infruttuosa». C’è di più: sulla carta numero 014 (edizione del 1872) del Regio Istituto Idrografico il fondo del luogo è indicato proprio come “corallifero”.
Una visione diretta attesta l’integrità e la varietà di vita - Posidonia e Zosteracee (Zostera o Cymodocea) - che caratterizza questi fondali comunque martoriati dai razziatori esplosivi soprattutto baresi, documentata peraltro anche dalle carte biocenotiche bentoniche più aggiornate dell’Adriatico Meridionale.
In fondo a questo mare, inoltre, giacciono innumerevoli reperti e relitti di navi risalenti ad antiche epoche, ma addirittura una città sommersa (l'antica Siponto). Perché lo Stato non riporta alla luce questi tesori nascosti, invece di seguitare a distruggere e devastarequesta bellezza unica al mondo? Il beneficio culturale ed economicosarebbe a dir poco incommensurabile. Ma prima di tutto l'Eni deve sanare effettivamente le ferite inferte senza pietà che hanno provocato malattie e morti.
In fondo a questo mare, inoltre, giacciono innumerevoli reperti e relitti di navi risalenti ad antiche epoche, ma addirittura una città sommersa (l'antica Siponto). Perché lo Stato non riporta alla luce questi tesori nascosti, invece di seguitare a distruggere e devastarequesta bellezza unica al mondo? Il beneficio culturale ed economicosarebbe a dir poco incommensurabile. Ma prima di tutto l'Eni deve sanare effettivamente le ferite inferte senza pietà che hanno provocato malattie e morti.
Qui ai piedi del mitico Gargano, esattamente nella Daunia, dove si legge la continuità di ben 10 mila anni di storia (il più antico popolamento umano d’Europa), si avverte una profondità del tempo che fa perdere l’orientamento. C’è n’è abbastanza ad un’oculata politica del bene comune, per garantire il futuro degli autoctoni. Questo paradiso in terra può essere goduto per sempre da tutti, a patto di non distruggerlo o di svenderlo al peggior profittatore di turno. Ma allora perché non realizzare un acquario mediterraneo, regate veliche ed immersioni subacquee guidate? Perché mai l'Università di Foggia non apre una facoltà di Biologia Marina?
Parola del Puer Apuliae: «Se il Signore avesse conosciuto questa piana di Puglia, luce dei miei occhi, si sarebbe fermato a vivere qui».
Giovani di Manfredonia siete il presente ed il futuro: su la testa!
Parola del Puer Apuliae: «Se il Signore avesse conosciuto questa piana di Puglia, luce dei miei occhi, si sarebbe fermato a vivere qui».
Giovani di Manfredonia siete il presente ed il futuro: su la testa!
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/06/torri-del-mare-tesori-sommersi-del-sud.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/06/la-montagna-del-sole-non-ce-piu.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/12/la-resistenza.html
Gianni Lannes, La montagna profanata, Edizioni del Rosone, Foggia, 2015.
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Gianni Lannes, La montagna profanata, Edizioni del Rosone, Foggia, 2015.
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/02/i-tesori-sommersi-di-manfredonia.html?spref=fb
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